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Intervista a Christoph Depaoli

EGNA, NEUMARKT - Benvenuti a Dolomiti nel Mondo. Oggi ci troviamo a Egna - Neumarkt, in provincia di Bolzano, per intervistare Christoph Depaoli, giocatore di para ice hockey nelle Eagles South Tyrol

e nella nazionale italiana. Riportiamo di seguito lo stralcio dell'intervista in modo che, oltre a guardarla sul nostro canale Youtube, possiate anche leggerla!


G: Ciao Christoph, che piacere vederti dal vivo finalmente. Come riscaldamento, ti va di raccontarci un po' come ti sei avvicinato a questo sport?


C: Ciao a tutti! Io ho iniziato a giocare a hockey circa 12 anni fa a Caldaro, in un gruppo di ragazzi molto giovani gestito inizialmente da due giocatori delle Eagles che volevano

appunto far conoscere questo sport, soprattutto ai più piccoli.

Dopo qualche anno, oltre alla squadra di Caldaro, sono poi entrato nelle Eagles, dove mi trovo tutt'oggi.


G: Alle Paralimpiadi invernali di Pyeongchang del 2018, la nazionale italiana si è classificata quarta per la prima volta nella storia. Tu eri lì. Che sensazione hai provato?


C: Beh, Una sensazione bellissima. Non soltanto per l'idea di aver gareggiato per il terzo o quarto posto,

ma anche per aver giocato in Corea contro la Corea, davanti a 10.000 spettatori. E' stata davvero un'emozione indescrivibile. Purtroppo abbiamo perso 1 a 0, ma per noi è stata

una magnifica esperienza.


G: Beh, immagino. Avete conseguito un ottimo risultato, anche per noi a casa che non potevamo sostenervi dal vivo. Ora un'altra domanda, un po' più recente.

Il 4 marzo inizieranno le Paralimpiadi a Pechino e, ancora una volta, voi sarete lì. Durante il girone di prequalificazione avete vinto tutte le partite,

eliminando un colosso come la Norvegia. Che aria si respira in squadra?


C: Beh, l'aria che si respira in squadra è fantastica. Vincendo tutte le partite a Berlino abbiamo stupito anche noi stessi.

Non pensavamo di riuscire a giocare così bene vincendo tutte le partite.

Quei giorni ci hanno reso molto felici e ci hanno unito moltissimo come squadra.


G: Ora una domanda un po' più personale, legata al nostro territorio. Sappiamo che sei nato a Vipiteno, quindi in una zona di confine dove la cultura italiana

e quella germanica si fondono a stretto giro. Diciamo che lo sport è da sempre considerato il collante sociale per eccellenza.

Questo ti è stato d'aiuto per fare nuove amicizie e abbattere le barriere linguistiche che molti temono?


C: Beh, assolutamente. Lo sport è un ottimo strumento per fare nuove amicizie e conoscere culture diverse dalla propria. Nel mio caso, grazie all'esperienza di Caldaro, ho avuto modo di

conoscere tanti ragazzi italiani espandendo quindi il mio orizzonte sotto molti punti di vista. In seguito, l'esperienza in nazionale è stata ancora più formativa per andare oltre i confini

nazionali e scoprire nuove realtà provenienti da tutto il mondo.


G: Ora una domanda per dare un po' di speranza agli studenti che ci seguono. Sappiamo che oltre ad essere un atleta di fama internazionale sei anche uno studente universitario.

Ci spieghi come fai a combinare i due mondi?


C: Beh, sicuramente combinare sport e studio non è semplice, ma penso che sia fattibile. E' necessario organizzare bene i tempi ed essere pronti a passare periodi intensi, come questo in

cui mi ritrovo a gestire la sessione invernale e la preparazione atletica per Pechino. Ma devo farcela, non ci sono alternative!


G: Quindi messaggio per tutti gli studenti a casa: potete e dovete farcela! Non avete scuse che tengano. Bene Christoph, ti ringrazio molto. E' stato davvero un piacere conoscerti qui.

Non potrai vederci dalla Cina, ma noi saremo incollati allo schermo per sostenervi e tifare per voi. In bocca al lupo!


C: Grazie mille, crepi il lupo!


video youtube: https://www.youtube.com/watch?v=td0-W98r9jM&feature=youtu.be


Testo e foto di Giulia Lombardi